Partire da qui: Stefano Modeo

Tra i nuovi poeti della diaspora del Sud, quella lunga scia di poeti meridionali prestati al nord Italia insieme a tanti altri giovani che ogni anno fanno le valigie, si fa largo il tarantino, classe 1990, Stefano Modeo. 

Partire da qui, pubblicato per Interno poesia (2024), conferma quanto sancito in precedenza dal volume collettivo Poesia contemporanea. Sedicesimo quaderno italiano (Marcos y Marcos 2023), a cura tra gli altri di Franco Buffoni e Massimo Gezzi, che lo annoverano tra le voci più significative del momento.

Stefano Modeo aveva in precedenza esordito con la poesia civile de La terra del rimorso (Italia 2018), nell’occasione sorprese con il piglio politico e civile e la raffigurazione di una Taranto spezzata in due dalla vicenda Ilva, tra diritto al lavoro e lotta per la salute. Modeo vi scriveva a suo modo di piazze militarizzate e migrazioni, di piazze vuote di delusione e speranze tradite.

Partire da qui mostra che il percorso del poeta si è inoltrato verso una maturità non solo di carattere stilistico, di versi levigati che ripercorrono la tradizione migliore della poesia italiana da Sereni a Saba, fino al più recente Pusterla; ma anche capace di una ricchezza tematica antica e nuova. 

Infatti Partire da qui è un libro che riesce a tenere insieme, nell’alveo del modernismo italiano, la ricerca e l’intuizione del presente, l’intimismo e il mito. Così Modeo scava nel rapporto con le città che lo accolgono, e  nell’io più remoto e inconscio. Indaga sì l’Italia degli squilibri e, pur ponendosi a sud di nessun dove, come recita un suo verso, in realtà dona nitide immagini mediterranee degli ultimi pescatori dello Ionio, fino ad arrivare a quella sua Preghiera per un figlio dal’incipit folgorante: Proteggi lui che annega / e sospendi ogni giudizio / adesso che perde ogni cosa, / viaggio dopo viaggio. Eccola la forza di Modeo, è questa capacità sempre di nuova di partire, memore di Kavafis, dalla sua Itaca spartana, di ricordare Ulisse e Pulcinella, per raggiungere altri lidi inediti, inespressi.